portal of Architectural Image-Based-Modeling




L’esperienza condotta è stata tesa alla definizione di un sistema informativo geografico orientato all’architettura degli spazi interclusi di chiostri e cortili di Ascoli Piceno. L’oggetto al centro dell’analisi è stato, dunque, quello architettonico nelle diverse e articolate qualità individuali ed identitarie, ma comunque letto sempre in relazione ad una medesima realtà geografica, nel caso quella dello spazio urbano, e quindi con un’attenzione indirizzata non solo all’oggetto in sé, ma alle relazioni di questo con altri simili e/o coevi e all’insieme nel suo complesso. 




In questa direzione il sistema informativo geografico sperimentato all’interno del corso ha voluto essere intenzionalmente ibrido, cioè si è voluto sperimentare la possibilità di agganciare alla “mappa” dati di diversa forma e natura, strutturando in modo organizzato informazioni dalle differenti qualità - disegni, video, fotografie, ecc. -, per realizzare un GIS che consentisse di analizzare l’architettura dei chiostri e dei cortili sia nelle relazioni con il contesto urbano e sia nelle specifiche qualità spaziali.

È così possibile interrogare la “mappa”a partire dalla posizione geografico/urbana di questi manufatti, ma è anche possibile interrogare lo spazio tridimensionale degli oggetti architettonici, che divengono così organizzatori sintattici e semantici del gran numero di informazioni ad essi relazionabili, informazioni a cui sarà possibile accedere in modalità di navigazione libera o guidata e attraverso la formulazione di query.




La principale chiave operativa che ha caratterizzato l’esperienza è quella di considerare le ‘mappe’ quali principali luoghi in cui sono elaborate e costruite le informazioni. Un sistema informativo geografico consente, infatti, di produrre ‘informazioni’ solo a partire da una mappa. Ogni dato può essere archiviato a condizione che sia associato ad una ‘entità’ collocata nello spazio della mappa, ed è lo stesso spazio della mappa a costituirsi come possibilità di relazionare tra loro i diversi dati, consentendo di evidenziare i nessi sia tra la singola entità-oggetto e la relativa posizione geografica sia tra tutte le singole entità-oggetto e tutte le relative posizioni geografiche.




La possibilità di produrre informazioni si concretizza attraverso la costruzione di nuove mappe, sapendo opportunamente interrogare e interrelare tanto le basi di dati quanto lo spazio della mappa, nuove mappe la cui manifestazione si offre come un ‘nuovo testo’ su cui condurre ulteriori investigazioni e da cui estrarre ulteriore conoscenza, in un continuo ed incessante rimando, senza soluzione di continuità tra momenti di analisi e di sintesi.

L’immagine finale, a cui ha teso l’esperienza, è stata quella della costruzione di un atlante digitale pensato come una struttura conoscitiva e documentaria aperta in quanto formalizzazione logica visibile della rete di rapporti, pluridirezionali e dinamici, che caratterizza un sistema insediativo, attraverso cui disporre e relazionare dati disgiunti, evidenziando analogie e differenze.





Tale atlante digitale popolato da documenti testuali e grafici, fotografie o disegni tecnici, trova poi il suo componente fondamentale nell’insieme dei modelli tridimensionali digitali dei chiostri stessi, o di una parte significativa di essi. Tali modelli, estrema sintesi di conoscenza del manufatto architettonico, sia per quel che concerne la misura che per quel che concerne la rappresentazione, sono stati costruiti e texturizzati in maniera speditiva per mezzo di procedure di fotomodellazione. Procedure che risultano particolarmente idonee nel momento in cui, senza impegnative campagne di rilievo è utile acquisire conoscenza di estesi brani di patrimonio edilizio di un centro storico, il cui valore deriva dalla qualità diffusa che connota lo stesso tessuto urbano, più che dall’eccellenza dei singoli oggetti architettonici.



    

La fotomodellazione quindi, proprio in virtù della sua capacità di restituire in maniera efficace e speditiva modelli, comunque ‘misurabili’, a partire da fotografie acquisite anche in momenti diversi nella vita del monumento, risulta essere una pratica facilmente “scalabile” e particolarmente adatta a progetti di rilievo con tali caratteristiche.



 













Nel grafico finale viene illustrato il sistema delle relazione che si sono costruite, in una logica di livelli gerarchici, fra il dato geometrico-spaziale relativo agli spazi interclusi, ulteriormente qualificato dall’indicazione della denominazione, dell’ubicazione e della tipologia architettonica – ‘cortile/chiostro’ -, e le altre informazioni raccolte, volte alla descrizione dell’impianto morfologico planimetrico ed altimetrico.

Le prime individuano per ogni chiostro o cortile:

- il numero dei piani/livelli

- il numero dei lati loggiati per ogni livello

- il posizionamento dell’accesso e la relativa tipologia

- la presenza e la disposizione del corpo scala rispetto alla spazialità generale.

Le seconde puntano a declinare dal basso verso l’alto, gli elementi, che, organizzati per livelli, articolano i fronti precedentemente segnalati.

Sono stati così individuate le tipologie relative a:

- fusto/colonna

- intradosso/volta

  1. -sesto/arco


Tutte le informazioni, sono state organizzate logicamente in tabelle relazionali, adottando un vocabolario chiuso e collegate al database spaziale. I tre tipi di informazioni sono andati a costituire i tematismi del sistema informativo e a tal fine si è provveduto ad iconizzare tutte le categorie di attributi che li componevano in modo da rendere immediatamente comprensibile il loro contenuto informativo una volta visualizzati sulla mappa.






Daniele Rossi - May 2009 - Portal of Architectural Image-Based Modeling

 

Fotomodellazione e Sistemi Informativi Geografici

Applicazione allo studio del centro storico di Ascoli Piceno


Daniele Rossi, Elena ippoliti, Mariateresa Cusanno
daniele.rossi@unicam.it , elena.ippoliti@unicam.it, mariateresa.cusanno@unicam.it

Il presente articolo raccoglie sinteticamente alcuni esiti delle esercitazioni di fotomodellazione integrata ad un sistema GIS, elaborate nell’anno accademico 2006/07 all’interno dei Laboratori coordinati di Disegno dell’architettura e del paesaggio tenuti dai professori Francesco Cervellini, Livio De Luca, Elena Ippoliti, Daniele Rossi e Mariateresa Cusanno presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno sede distaccata dell'Università di Camerino.